Gli indumenti, sia di abbigliamento che di biancheria, sono realizzati con diversi tessuti per soddisfare le esigenze di igiene, clima, praticità e moda. Conoscere l’origine dei tessuti e delle fibre di cui sono composti è importante per arricchire la propria cultura personale. La merceologia fornisce informazioni preziose per ampliare le conoscenze sartoriali e specializzarsi nell’origine dei tessuti.
Le fibre tessili sono materiali che possono essere trasformati in lunghi filamenti resistenti ed elastici attraverso operazioni meccaniche. La loro struttura e proprietà fisica le rendono adatte per la produzione di tessuti.
Le fibre tessili naturali possono essere così suddivise:
MINERALI: amianto, vetro filato, metalli filati.
VEGETALI:
- Dai semi cotone: cotone
- Da fusti: canapa, lino, iuta, ramié, ginestra.
- Da foglie e radici: agave, sparto, canapa di Manila
ANIMALI
- Da produzione epidermiche: lana.
- Da prodotti di secrezione: seta e bisso.
Fra le fibre minerali, ci sono quelle che sono resistenti al fuoco e all’attacco degli acidi, come l’amianto. Questo minerale ha una struttura fibrosa e filamentosa di colore bianco grigio argenteo con sfumature verdi. Viene venduto grezzo o sfibrato meccanicamente ed è utilizzato per la produzione di tessuti, corde e filtri. Esistono due tipi di amianto: a fibra lunga e a fibra corta. Inoltre, viene classificato in base alla provenienza, come ad esempio amianto canadese, sudafricano, italiano, russo o americano.
Le fibre vegetali sono costituite principalmente di cellulosa e sono spesso incrostate da gomme, lignina e sali minerali. Hanno la caratteristica di bruciare con fiamma viva e di lasciare pochissima cenere.
Nel prossimo articolo dedicato ai tessuti e merceologia vi parleremo di lino.
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