La fibra si ricava dalla Cannabis Sativa, pianta erbacea ad alto fusto che raggiunge anche i tre metri.
La pianta stamifera (maschio), detta anche canapa d’estate, è la migliore per estrarre la fibra, mentre quelle pistillifera (femmina), detta anche canapa d’inverno, è coltivata ai soli fini dell’estrazione del seme.
Il raccolto, eseguito fra luglio e agosto, viene riunito in fascine e lasciato ad essiccare per 3/4 giorni sul terreno previa battitura per eliminare le foglie ed altre impurità. Poi la canapa viene passata al macero che può avvenire in diverse maniere: dell’azione degli agenti atmosferici al macero in vasche di acqua stagnante a corrente. Quando la corteccia dopo 5/10 giorni, si stacca con facilità, la canapa viene lavata e messa a essiccare. In seguito, con le operazioni di stigliatura, scotolatura e pettinatura la canapa viene preparata per la filatura.
La qualità della fibra di canapa varia a seconda del tipo di pianta e dello stato di lavorazione, la canapa italiana è considerata la più pregiata e quelle russe le più ordinarie. Ci sono anche le canape francesi, tedesche, americane ecc. A seconda dello stato di lavorazione vengono suddivise in greggi pettinate.
La fibra di canapa è un materiale molto versatile e viene utilizzato in molte industrie differenti, come l’abbigliamento, l’arredamento, la produzione di cordami, tele da vela e tende.
La fibra di canapa è una valida alternativa ai materiali sintetici e ha molte proprietà positive, come la resistenza e la durabilità.

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